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Le danze orientali con Katy Parrinello

Presentazione del corso

Un messaggio tramandato da una donna all’altra attraverso il linguaggio del corpo. Un’arte antica ma quanto mai attuale.

In un’era in cui siamo condizionate da stereotipi di immagine di bellezza e bruttezza, il messaggio della danza orientale ci invita a scoprire il valore intrinseco del nostro corpo così com’è attraverso il piacere del movimento.


Lontana dai luoghi comuni che vogliono la danza orientale una esibizione erotica/esotica da night club, la mia scuola, si avvale di un bagaglio di preparazione, esperienza acquisito negli anni dai migliori maestri; per questo trova riscontro in un seguito sempre piu’ numeroso di allieve di ogni età.

Per partecipare alle lezioni non occorre nessun requisito specifico, basta aver voglia di provare a danzare con il corpo e con la mente insieme ad altre compagne in un’atmosfera rilassante e di complicità tutta al femminile.

Storia della danza orientale


La danza del ventre, in lingua originale “Raks sharqi” e in italiano “danza orientale”, è un'arte antica le cui origini pare risalgano ai culti religiosi della "madre terra" Ishtar, la dea babilonese, praticati nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia. Era usata in passato per propiziare la fertilità e celebrare il parto. Era anche l'elemento essenziale delle festività agricole, infatti con la danza si chiedeva agli dei il buon esito del raccolto.

E’ dalle danze e dai riti per la fecondità, in cui le donne ballavano in cerchio, che si definisce la gestualità del ventre, urna portante della fecondità femminile. I movimenti gestuali primordiali con cui le sacerdotesse onoravano la dea con danze sacre entrando in relazione con i ritmi della natura e imitandola: molti movimenti ricordano le onde del mare, la forma della luna, il serpente, il cammello…


E' una sorpresa per molti scoprire che la danza orientale non nasce per essere uno spettacolo che allieta gli uomini, bensì come una danza delle donne per le donne, poi tramandata e reinventata nei secoli fino a diventare patrimonio etnico delle popolazioni del sud del Mediterraneo fino alla Turchia e in parte alla Grecia. Si tratta però di una danza che ha perso le sue origini, a causa della scarsa presenza di fonti scritte. Con l’affermarsi del patriarcato la danza viene spostata nel contesto laico venendo così richiesta in feste, banchetti, celebrazioni come danza ufficiale presso i re e ancora come danza popolare e civile eseguita nelle case o nei palazzi.

L' occidente scoprì l'esistenza di questo mondo nell'Ottocento, grazie a viaggiatori francesi orientalisti, e a partire dalla spedizione di Napoleone in Egitto, facendo subito di questa danza il simbolo di una sensualità orientale da sogno, spesso però mal interpretata. Essi lasciarono vari documenti scritti, se pur non del tutto attendibili a causa della loro scarsa conoscenza delle tradizioni e della cultura di questo paese e delle soggettive considerazioni. In questi testi ci vengono descritte due figure diverse di danzatrici, anche se spesso confuse tra di loro: le almee (letteralmente significa saggia) e le ghawazy (tradotto con il termine di zingara). Le prime erano artiste complete, che si esibivano quasi esclusivamente per le donne cantando, suonando, recitando e danzando. Avevano sicuramente uno stile più raffinato, mentre le ghawazy si suppone fossero appartenenti ad un popolo nomade, di bassa estrazione sociale e si esibivano per le strade, nelle feste, davanti ad un pubblico anche maschile.


La danza del ventre al giorno d'oggi è una forma di intrattenimento culturale per il mondo occidentale mentre per il mondo orientale è concepita come formulazione di un evento culturale di cui il mondo arabo porta vanto nella sua internazionalizzazione. Il movimento ancestrale dei fianchi, con il passare dei secoli è stato integrato dalla sinuosità degli arti superiori che integrano e armonizzano tutta la figura femminile, regalandole quello slancio artistico che ha conferito alla danzatrice del ventre l’insieme di un gradiente artistico trascendentale l’armonia musicale che accompagna l’esecuzione. Inizialmente questa danza non aveva canoni precisi che si sono andati formando solo in seguito.

Benefici psico-fisici

Esistono numerosi benefici per il corpo e per la mente che vengono abitualmente associati all'esercizio della Danza Orientale.

A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità.



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